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Monthly Archives: luglio 2014

 

 

simona aiuti

simona aiuti

A volte anche nelle piccole città di provincia, sonnacchiose, inquinate e spalmate di cemento su sui scivolano idrocarburi densi come palline di silicone, qualcosa si sveglia, qualcosa tipo un movimento spontaneo come #sdf, libero, senza orientamento politico, senza pretese e presunzione, se non quella di esistere e fare qualcosa di buono per la comunità.

Uomini e donne, ragazzini, anziani, e massaie che cucinano e fanno selfie di quello che cucinano. Tutti insieme lentamente si sono uniti, avvicinati su una pagina di un noto social, e da pochi, son diventati circa diciottomila, non male!

Dal dopo guerra in poi la città di Frosinone più che essere stata ricostruita, è stata devastata da colate di calcestruzzo famelico, palazzoni su cui svettano ancora tetti d’amianto ridicolmente colorato, abusivismo edilizio, politicanti corrotti e senza la minima idea di come poter “raddrizzare la rotta”, ma con la chiarissima intenzione di curare gli1619287_10151931493068517_908316093_n interessi della “famiglia”. Inchieste, bustarelle, gornalisti corrotti come cancelli arruginiti che belano a quattro zampe daavanti al politico che sovrasta. Amministrazioni di mille colori e schieramenti si sono avvicendate, per lo più a loro volta genuflettendosi ai politici romani, ma ora la provincia di Frosinone non è più solo questo.

#sdf fa sul serio, ripulendo zone abbandonate, restituendole alla popolazione, autogestendosi, autofinanziandosi, e prendendo in mano gli strumenti di lavoro. L’idea è semplice, e chiunque lo desideri, può unirsi a loro, ma deve avere le mani pulite e se deve sporcarsele, sarà per aver lavorato.

1962726_617463228324188_1103236039_nSulla pagina dei diciottomila non c’è il berciare, ma il proporre, discutere, ricordare vecchi tempi, tradizioni, come tenere in vita il dialetto della città, e devo dire che c’è un collante, qualcosa che si evolve. L’associazione sta anche ristrutturando quella che sarà la sede operativa, sita nel cuore del centro storico della città ed è bello che sia così. Alcuni, anzi molti hanno trovato e ritrovato degli amici, hanno affrontato momenti difficili grazie ad una mano tesa da prendere al volo e giuro che siamo diventati funamboli da circo che non sbagliano una presa.

Questa è una città molto meno bella di quanto potrebbe essere, ma

solo per essere stata poco amata da chi l’ha amministrata e forse molti cittadini1794723_576719492420506_2122898012_n hanno vissuto nell’apatia e nella rassegnazione fin troppo. Ora qualcosa si mobilita, i vecchi baroni minimizzano, stanno a guardare, alcuni con riso sardonico e di sufficienza, ma questo atteggiamento è di chi si sente minacciato “dall’onda blu”, che è giovane, che non è più ignorante e manovrabile, che non regala più la propria città, prostituendola al miglior offerente. Non abbiamo più il nostro anfiteatro, sepolto sotto ignobili palazzoni, non abbiamo più molte delle nostre vestigia, ma abbiamo noi stessi.

Buon lavoro.

simona aiuti